Onorevoli Colleghi! - L'attuale contesto storico richiede una non superficiale riflessione sull'esistenza di una forte discrepanza dei livelli di reddito da lavoro dipendente. Il problema è complesso e merita una riflessione articolata a cominciare dagli «stipendi» degli appartenenti alla classe politica. Come il proponente afferma, sostiene e rivendica già da molti anni, appare opportuna una ridefinizione delle somme erogate a vario titolo agli eletti nelle Assemblee legislative, sia a livello nazionale che locale. La presente proposta di legge mira quindi alla riduzione dell'indennità parlamentare al fine di superare quella «distanza tra elettori ed eletti». Essa risponde ad un'esigenza equitativa e perequativa per quello che riguarda il rapporto tra l'indennità parlamentare e i salari, gli stipendi e le pensioni. Del resto, nel momento in cui da più parti si tenta di riaprire il «capitolo» della riforma delle pensioni, l'approvazione della presente proposta di legge rappresenterebbe un atto minimo di coerenza da parte di coloro i quali propongono di aumentare l'età pensionabile, ma a livello personale hanno accesso alla pensione non dopo trentacinque anni di lavoro, ma dopo appena 30 mesi e un giorno di attività parlamentare. Appare infatti giusta un'equa remunerazione del